Primo Contest Ufficiale di Characters Forum a cui partecipa un sacco di gente.
Per ora chi è partito è ancora alla fase di concept… ma ce n’è già abbastanza per capire che ci sarà di che divertirsi!
Riporto anche qui i miei post già messi sul thread del contest:
Il mio personaggio (che non ha ancora un nome, ma è conosciuto da molti nell’universo di Sham) è più un mercenario vagabondo che un marine… armato di tutto punto, magari con qualcosa “preso in prestito” da qualche soldato meno fortunato di lui ed aggiustato con due calci.
Va pazzo per le armi giganti, grazie alle quali riesce a compensare in qualche modo il complesso che ha dovuto alle dimensioni non proprio di tutto rispetto dei suoi attributi.
E’ Sempre in cerca di fanciulle/aliene da portare in salvo ed a cui chiedere poi una calorosa ricompensa.
Più per c#l# che per buon senso riesce sempre a farla franca con i Necrocosicosìcattividacagarsiaddossoalsolovederli (magari poi cerco un altro nome).
Il modello di mecha-armatura usata dal nostro eroe è la TAU-5011-1.
Questo tipo di mecha-armatura è nota per essere una delle migliori per quanto riguarda la qualità delle nano scariche adrenaliniche ed è tuttora insuperata per la capacità di ricarica delle armi a potenziale molecolare di grosso calibro.
Altro fattore di vanto della TAU-5011-1 è la potenza del reattore ad aereo combustione, ancora oggi ineguagliata: per rendere possibile l’uso del reattore a combustione è necessario infatti che il tessuto della mecha-armatura resista a temperature con valori di punta che superano i 1000C°
Oggi giorno è molto difficile trovarne una ancora funzionante non tanto per l’usura del tempo, ma bensì perchè la maggior parte di queste fu ritirata dal mercato a causa di un difetto di progettazione.
Questo difetto è dovuto alla non ottima implementazione del brevetto della “Clean Tech”: uno speciale vano che all’occorrenza rende disponibile materiale indispensabile per la cura igienica della persona.
Nella TAU-5011-1 la levetta di apertura del vano si trova in prossimità della levetta di controllo del reattore.
Questo può provocare l’accensione accidentale del propulsore quando il marine si trova in condizioni di arti inferiori e natiche parzialmente scoperte.
A parte lo spavento iniziale, ciò può provocare dolorose ustioni che perdurano per diverse settimane… il reiterarsi dell’evento può provocare dolori cronici.
Ecco… per giustificare l’espressione vissuta e un pò da duro del nostro eroe mi basti dire che indossa sempre la sua TAU-5011-1 ed è di indole molto, molto, molto disattenta.
Fra i bozzetti potete vedere un particolare dello stivale con incorporato un sistema a servo sterzo idraulico con ricircolo dell’aria.
E’ opinione generale che questo sistema sia necessario per agevolare gli sforzi degli arti inferiori, ma in realtà il sistema ha una duplice funzione:
– Consolidare e coadiuvare la flora batterica che si trova generalmente nei calzini dei Marines per poter poi riutilizzare gli umori generati per la sintesi di bombe chimiche ad effetto devastante.
– Evitare il gonfiore dei piedi.
Questo secondo punto sembrerebbe quasi una barzelletta… ma basta osservare le dimensioni degli stivali usati dai marine che non usano tale sistema per rendersi conto dell’entità del problema. Per citare un esempio fra tutti, le truppe di “Gear of Wars” non fanno uso di questo sistema.
Nei bozzetti sono presenti anche un paio d’armi secondarie che il nostro eroe si porta sempre appresso. Fra queste potete osservare anche la pistola a rincuIo smorzato dotata di fono-cellulare incorporato.
Nonsotante alcuni nutrano i dubbi sulla sua sicurezza (più volte è capitato che in delicate missioni di infiltrazione qualcuno dimentichi di disabilitare la suoneria con conseguenze tutt’altro che piacevoli per l’intero plotone) e affidabilità (Purtroppo anche nel futuro le batterie sono quello che sono…) per il nostro eroe si tratta di un’arma validissima, oltre che di grido ed all’ultima moda.
Per riuscire a procurarsela il nostro eroe ha cercato di aumentare il livello di paranoia di un collega mercenario fino a convincerlo che era bene dormire con il pistolone sotto il cuscino. Una volta convinto il collega è bastato fargli una telefonata anonima nel cuore della notte. Diciamo solo che il poveretto, ancora intirizzito dal sonno, ha fatto confusione nel rispondere con l’apparecchio.